Come si agisce in questi casi? È impugnabile successivamente un contratto sottoscritto dalle parti, ma che di fatto non ristora il lavoro accessorio svolto dall’agente? E perché la legge non disciplina
queste percentuali?
Nel mandato d’agenzia viene inserita la percentuale per l’attività di incasso svolta dall’agente che deve essere indicata, in fattura, separatamente rispetto alla percentuale della provvigione prevista come retribuzione per lo svolgimento dell’attività principale, che è appunto quella della promozione secondo quanto stabilito dagli artt. 1742 e ss. Codice Civile (essendo l’attività di incasso /maneggio denaro accessoria come obbligazione). In rari casi si può trattare con il preponente per stabilire una percentuale di incasso più elevata, soprattutto quando riguardi maneggio di cifre piuttosto esose, per cui vi può essere una responsabilità dell’agente per errore contabile.
Sottoscrivendo il mandato, si vanno ad accettare tutte le clausole al suo interno inserite (tra cui anche la fattispecie alla quale lei si riferisce), fermo restando che, all’atto della cessazione del rapporto, bisognerà valutare ogni singolo punto del rapporto negoziale al fine di vedersi riconosciuti tutti i diritti spettanti.
A cura dell’Avv. Maria Rosaria Pace
Consulente nazione TrovoAgente.it
Nelle mie fatture non è mai pecificata la percentuale d’incasso
Buongiorno
Trattandosi di attività accessoria rispetto a quella principale deve essere retribuita con un compenso a parte .
Nel caso in cui non sia indicata ,potrà richiedere la relativa indennità alla Mandante
Saluti
Avv Maria Rosaria Pace