La parola “ESCLUSIVA” e’ da salvaguardare!

di | 18 Marzo 2025

Tutti gli agenti di commercio sanno che la parola “esclusiva” è forse la più importante tra quelle che si possono usare in un contratto di agenzia.

Purtroppo, non tutti coloro che redigono i contratti di agenzia la usano in modo corretto e chiaro, generando così incomprensioni, interpretazioni e, a volte, contenziosi.
Avere l’esclusiva su una zona, su un tipo di clientela o su un prodotto, significa avere diritto alla provvigione contrattualmente pattuita su tutti gli ordini conclusi direttamente dall’agente o indirettamente dall’azienda, anche tramite propri incaricati.

Dove viene conferito l’incarico con l’esclusiva, la mandante non può inserire nessun altro agente senza un accordo scritto. Diversamente, l’agente può risolvere il contratto per giusta causa.

Purtroppo, e non raramente, troviamo l’utilizzo di parole come “agente esclusivo” in contesti che rendono difficoltosa l’interpretazione della volontà delle parti. Si intende agente monomandatario? O forse si intendeva dire che c’è un’esclusiva di zona? E perché in altri articoli, nonostante le parole “agente esclusivo”, viene chiarito che l’agente non avrà diritto alla provvigione sulle vendite effettuate dalla casa mandante?

Se c’è l’esclusiva di zona bisogna chiarire in modo inequivocabile che c’è il diritto alla provvigione su tutti gli ordini diretti e indiretti. Se un agente lavora per più aziende, o ha facoltà di assumere altri mandati non concorrenti in futuro, nel contratto si deve scrivere che è PLURIMANDATARIO.
Se l’agente non può operare per nessun’altra azienda, anche non in concorrenza , deve essere scritto che il contratto è conferito come MONOMANDATARIO.

A cura dell’Avv. Maria Rosaria Pace

Consulente nazionale TrovoAgente.it

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