L’articolo di oggi vuol essere una “guida” per tutti coloro che ambiscono ad una carriera nel mondo del commercio e, per questo, stanno cercando maggiori informazioni sull’apertura e sui requisiti propri di una Partita IVA da venditore.
Cosa intendiamo, tuttavia, con il termine “venditore”?
Non è questa la sede adatta per trattare le molteplici professioni che ruotano intorno al settore delle vendite, né le differenze che sussistono tra di loro.
Vogliamo, invece, concentrarci sulla figura dell’agente di commercio, sul suo corretto inquadramento e sui requisiti necessari per aprire Partita IVA.
Cominciamo subito: chi è l’agente di commercio e quali sono le sue mansioni?
Chi è l’agente di commercio?
L’agente di commercio è un lavoratore indipendente che svolge la funzione di intermediario alla vendita per conto di una o più aziende, operando all’interno di una determinata area geografica.
In Italia la legislazione distingue tra “agente monomandatario”, che promuove in esclusiva i prodotti e/o servizi di una sola azienda alla volta, e “agente plurimandatario”, che lavora in contemporanea per conto di due o più aziende.
Gli agenti di commercio sono chiamati a svolgere diverse attività, ovvero:
– cura dei rapporti con la clientela;
– ricerca di nuovi clienti;
– promozione di prodotti e/o servizi;
– gestione delle trattative;
– finalizzazione delle vendite e stipula dei contratti (con potere di firma).
Nella maggioranza dei casi, l’agente di commercio viene retribuito con:
– anticipo provvigionale (da restituire in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi);
– provvigioni sulle vendite (in percentuale variabile);
– rimborso spese fisso (non obbligatorio);
– una quota opzionale per il rispetto del patto di non concorrenza (solo nel caso degli agenti monomandatari).
Quali requisiti occorrono per diventare agente di commercio?
Esercitare l’attività di agente di commercio, nel nostro Paese, è possibile soltanto previa apertura della Partita IVA e dietro mandato da parte di una o più aziende.
Inoltre, è necessario possedere vari requisiti, che possono essere suddivisi in:
a. Requisiti generali
– Cittadinanza italiana o di uno degli Stati membri dell’Unione Europea, oppure permesso di soggiorno in corso di validità per i cittadini non comunitari.
– Diploma di scuola secondaria di primo grado (Scuola media).
– Godimento dell’esercizio dei diritti civili.
b. Requisiti morali
Chiunque voglia intraprendere l’attività di rappresentante o agente di commercio deve possedere i cosiddetti “requisiti morali”. Con questa espressione si intende:
– Non essere interdetto o inabilitato, condannato per delitti contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, la fede pubblica, l’economia pubblica, l’industria ed il commercio, per delitti di omicidio volontario, furto, rapina, estorsione, truffa, appropriazione indebita, ricettazione e per ogni altro delitto non colposo per il quale la legge commini la pena della reclusione da un minimo di due anni ad un massimo di cinque, tranne che non sia intervenuta la riabilitazione.
– Non essere sottoposto alle misure di prevenzione antimafia, divenute definitive, a norma delle leggi 27 dicembre 1956, n. 1423, 10 febbraio 1962, n. 57, 31 maggio 1965, n. 575, 13 settembre 1982, n. 646.
c. Requisiti professionali
Inoltre, è necessario esibire almeno uno dei requisiti professionali riportati di seguito:
– Corso abilitante organizzato dalla Regione, da Enasarco o dalla Camera di Commercio, il cui costo si aggira intorno ai 300-500 euro.
– Possesso di un titolo di studio abilitante (qui l’elenco completo).
– Esperienza lavorativa (minimo due anni nell’ultimo quinquennio) come dipendenti qualificati, con mansioni relative alla gestione ed organizzazione delle vendite e adeguato inquadramento nei livelli previsti dai contratti di lavoro collettivo.
– Esperienza biennale nell’ultimo quinquennio come coadiutore titolare di attività di vendita adibito a mansioni commerciali e iscritto alla Gestione INPS Commercianti.
– Attività di commercio come lavoratore autonomo o attività artigiana di produzione e relativa vendita (comprovabile con fatture), per due anni nell’ultimo quinquennio.
– Titolare di impresa individuale o socio amministratore di società, con mansioni di organizzazione e direzione delle vendite, per due anni nel corso degli ultimi cinque.
Partita IVA da venditore: come si apre?
Una volta accertato che il lavoratore possiede tutti i requisiti che abbiamo citato qui sopra, si può procedere con l’apertura della Partita IVA come venditore.
Nel caso in questione, però, l’iter da seguire è differente da quello previsto per un avvocato, un medico, un web designer o una qualsiasi altra figura del genere: ciò accade perché l’attività dell’agente di commercio vuole un inquadramento da “ditta individuale” di tipo – appunto – commerciale (e non, come potrebbe apparire ad un primo sguardo, da libero professionista). Dunque, come fare e a chi rivolgersi?
a. ComUnica
Le attività inquadrate come ditte individuali – vedi, appunto, l’agente di commercio – necessitano di una procedura apposita, conosciuta come “ComUnica”, che si svolge per via telematica. Essa sostituisce più adempimenti, accorpandoli insieme:
– Apertura Partita IVA e definizione Codice ATECO / regime fiscale
– Apertura ditta individuale ed inserimento nel Registro Imprese / REA della CCIAA
– Iscrizione alla Gestione Commercianti INPS
b. Presentazione SCIA
Alla pratica ComUnica, da trasmettere digitalmente al Registro Imprese della Camera di Commercio competente nella provincia in cui si intende svolgere l’attività, va allegata anche la SCIA (o Segnalazione Certificata di Inizio Attività).
Essa contiene le autocertificazioni riguardanti il possesso dei requisiti generali, morali e professionali previsti per gli agenti di commercio.
Ricordiamo che la data di inizio attività presente nella ComUnica deve coincidere con quella di invio della SCIA, ai sensi dell’art. 49 comma 4 bis della L. 122/2010.
c. Iscrizione ad Enasarco
Entro un massimo di 30 giorni dal conferimento del mandato di agenzia, l’azienda in questione deve procedere con l’iscrizione dell’agente di commercio ad Enasarco.
Gli agenti di commercio e i rappresentanti sono soggetti ad una doppia contribuzione: oltre a versare i contributi (fissi e variabili) alla Gestione Commercianti INPS, pagano anche una seconda quota a questo ente.
Enasarco è sia una gestione integrativa che si aggiunge al trattamento previdenziale obbligatorio dell’INPS sia, al tempo stesso, una gestione anch’essa obbligatoria, non totalmente a carico dell’agente, bensì in parte anche a carico del committente.
A chi rivolgersi?
Chi volesse aprire Partita IVA come venditore ha davanti a sé varie possibilità.
La modalità più comune consiste nel rivolgersi ad un commercialista o ad un CAF per la predisposizione della pratica ComUnica e per il disbrigo degli adempimenti rimanenti (es. invio della SCIA), ma non mancano affatto le alternative.
Non a caso, cresce il numero di aspiranti agenti di commercio che preferiscono affidarsi a soluzioni innovative e low cost, come quelle provenienti dalla Rete.
Esistono, infatti, servizi appositi per gli imprenditori che, da un lato, desiderano risparmiare sull’apertura della Partita IVA – operazione che, a seconda dell’area geografica, ha un costo compreso tra 600 a 1.000 € – ma, d’altro canto, non possono fare a meno del supporto di una figura qualificata per avviare la propria attività.
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