Pagamento in contanti, dal 1° luglio nuovo tetto a 2 mila euro. Anche tra familiari. Multe fino a 50 mila euro

Aggiornamento 03/07/2020

Prepariamoci a dire addio al tetto dei 3mila euro per i pagamenti in contanti, tetto che aveva fissato nel 2016 Renzi (rialzandolo dai 1000 euro voluti da Monti nel 2011). La nuova soglia al di sopra della quale non si può andare è di 2mila euro (che scenderanno a mille il 1° gennaio 2022). Pena una sanzione molto salata che può arrivare fino a 50 mila euro per operazione.

Lotta all’evasione

Il nuovo limite per i pagamenti in contanti nulla ha a che fare con i tanti interventi del governo in questi tempi di emergenza da Coronavirus. Lo strumento era già stato stabilito dal decreto n. 124/2019, collegato alla Legge di Bilancio, con il fine di riuscire a combattere l’evasione fiscale in maniera più efficace. Indubbiamente, però, il lockdown e la conseguente chiusura forzata di molti negozi e attività, ha dato un bel contributo alla tracciabilità dei pagamenti tracciabili grazie alle vendite online.

Limiti anche per donazioni e prestiti tra famigliari

Precisamente, il tetto comporta che fino a 1.999 euro è possibile dare soldi in contanti ad un’altra persona o a un’azienda. Dai 2.000 euro in su, invece, per trasferire denaro da un soggetto a un altro è necessario uno strumento tracciabile, come il bonifico bancario, la carta di credito, ecc. Il limite riguarda sia chi riceve il denaro, sia chi effettua il pagamento. E tocca anche le donazioni e i prestiti, anche se fatti tra famigliari. Niente paura invece per i versamenti e i prelievi fatti sul proprio conto corrente, perché non essendo trasferimento di denaro tra soggetti diversi non ha limiti e non incappa nelle sanzioni, e per i pagamenti rateizzati in contanti come, ad esempio, le cure dentistiche.

La stessa cosa vale per gli imprenditori che prelevino utile sopra la soglia dalla propria ditta individuale o conferiscano denaro per finanziare la propria attività.

Le sanzioni

Fino a 250.000 la sanzione va da un minimo di 2.000 a un massimo di 50.000 euro per le parti contraenti; oltre i 250.000 euro, la sanzione va da 15.000 a 250.000 euro. Per ii professionisti obbligati alla segnalazione in entrambi i casi la sanzione va da 3.000 a 15.00 euro.



Fonte: F.N.A.A.R.C. - Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio

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