Marzolla (Enasarco) “Gli agenti di commercio indispensabili per le filiere”

Aggiornamento 03/03/2021

“Noi ci siamo e l’obiettivo è esserci sempre di più, consapevoli che il nostro mondo coinvolge una filiera: non sono solo le aziende o i clienti ma anche tutti i professionisti che ruotano intorno. Noi come Enasarco abbiamo l’obiettivo di ridare vitalità a quel mondo e riportarlo alla gloria che si merita”.

Lo ha detto Antonello Marzolla, presidente di Enasarco, l’Ente nazionale di assistenza per gli agenti e rappresentanti di commercio, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di Stampa Italpress.

Per Marzolla l’agente di commercio oggi è “indispensabile”. “Nella mia vita professionale – ha spiegato – ho sentito dire tante volte che è un lavoro che va a morire. In realtà ho visto tante aziende, che hanno trasformato la loro rete vendita di agenti di commercio in una rete di dipendenti, chiudere i battenti. Mi sto rendendo conto che la rete vendita è la chiave di successo delle aziende e l’asset immateriale di maggior valore per un’azienda che vuole stare sul mercato”.

Gli agenti di commercio, secondo il presidente di Enasarco, rappresentano “la cinghia di congiunzione tra mondo della produzione e mondo del commercio” e “sono diventati tecnici, consulenti, capaci di consigliare il cliente e la produzione”.
Restano, quindi, “indispensabili”, anche in un mondo in cui si diffonde sempre di più l’e-commerce. “Ci sono fenomeni di ritorno – ha spiegato -, dei portali importanti che fanno commercio elettronico che vengono a cercare reti di vendita perché hanno bisogno di approvvigionarsi. Come fanno a trovare quello che serve a far vetrina? Mandano in giro agenti di commercio”. Su questo tema “una regolamentazione va data”. “Questi grossi soggetti che sono i portali del commercio elettronico – ha affermato – devono avere delle regole. Si occupano di intermediazione commerciale, per me sono agenti di commercio. Lo dice la legge, non io”.

Tra i punti del programma di Marzolla c’è la richiesta di detraibilità totale dei costi dell’auto e la doppia patente. “L’Enasarco – ha spiegato – è un ente che deve essere al servizio degli agenti di commercio anche nei rapporti con la politica”.
“Se l’attività di un agente di commercio si può sviluppare bene e senza ostacoli – ha sottolineato il presidente di Enasarco – è una bellissima attività che ha creato aziende di successo. È vero che c’è qualcuno che produce ma è anche vero che c’è qualcuno che va a convincere il negoziante a mettere in vetrina quelle cose che altrimenti non venderebbe nessuno.
Gli agenti di commercio hanno un ruolo importante e l’Enasarco è un ente che ha una socialità importante, che si spende anche su questi argomenti e chiede alla politica: perché gli agenti di commercio sono gli unici imprenditori che non possono detrarre completamente l’unico bene strumentale senza il quale non potrebbero produrre reddito e perché sono gli unici che tra tutti i grandi utenti della strada non hanno la doppia patente?”.
Tuttavia, l’agente di commercio rappresenta l’azienda e questo secondo Marzolla “mette in ombra la categoria”.
“Siamo gli ultimi”, ha aggiunto il presidente di Enasarco, che ha ammesso di non avere la certezza di ottenere il risultato sperato “ma farò di tutto perché quel risultato si raggiunga”, ha detto. In quel caso “tanti agenti di commercio lavoreranno meglio, avranno maggiore facilità ad avere dei guadagni e nel contempo potranno versare più contributi. È dovere nostro guardare alle nuove generazioni perché sono loro il futuro e la sicurezza di quelle attuali”.
“Nel momento in cui ci chiederanno di sostenere il Paese – ha aggiunto – noi chiederemo gentilmente in cambio la seconda patente e la detraibilità dell’auto”.

Per Marzolla la burocrazia “è un freno per il paese e anche per noi”. “Per dare assistenza agli agenti di commercio – ha continuato – abbiamo realizzato in videoconferenza un contratto nazionale, un accordo per avere la possibilità di chiedere l’anticipo del nostro Tfr che viene accantonato presso l’Enasarco. La burocrazia italiana ci ha messo lo stop. Lo abbiamo chiesto a giugno – ha evidenziato – e non abbiamo ancora la possibilità di andare a prendere i nostri quattrini che stanno lì dentro.
E’ un aiuto che ci chiede la categoria”. L’Enasarco “non è ben visto” ma “è una macchina che ha una carrozzeria e un motore. Il motore va messo a punto, la carrozzeria ripristinata”, ha spiegato. “La distanza tra l’ente e gli agenti di commercio era di centinaia di chilometri – ha aggiunto -, io sto cercando di portarla a metri”. Inoltre la vita degli agenti di commercio “deve diventare semplice” e occorre “coccolarli” perché “devono vederci – ha detto – come un ente semplice, simpatico”. “Dobbiamo avere controparti che siano assolutamente istituzionali”, ha spiegato, e gli investimenti devono essere “complanari al nostro fine”.


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Fonte: ITALPRESS

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