Andremo ad ottenere una pensione autonoma affinchè maturiamo 20 anni di contributi pagati.
Questa situazione, per lo meno, è ciò che attualmente è in vigore, seppur da qualche anno si stia cercando una soluzione per utilizzare questi contributi insieme a quelli dell’INPS, andando così ad ottenere una pensione unica.
Tutti i rappresentanti ed agenti di commercio in Italia sono gli unici lavoratori che devono per legge essere iscritti a due enti previdenziali:
- alla gestione separata Inps;
- all’Enasarco.
La tassa del contributo Enasarco viene calcolato tenendo conto di tutti gli importi percepiti dagli agenti come: provvigioni, rimborsi spese, premi produzione e indennità di mancato preavviso.
Nei seguenti capitoli andremo ad analizzare i vari aspetti che costituiscono e formano i contributi Enasarco.
Cos’è l’enasarco?
L’Enasarco è nato nel 1938 ma è durante il 1996 che vede la sua privatizzazione e la nascita del Fondo per il versamento dei contributi integrativi ed obbligatori.
Si tratta quindi dell’Ente nazionale per l’assistenza ai rappresentanti e agenti di commercio.
L’iscrizione a questo ente va in pari passo alla registrazione all’INPS, con la differenza che nell’Enasarco la cassa previdenziale è privata ed integrativa, cosa che l’INPS non è.
Enasarco, come funziona
Prima di inoltrarci nel mondo dei numeri per capire come calcolare i contributi Enasarco, vediamo un po’ come funziona questo Ente.
In premessa a tutto, risottolineiamo l’importanza dell’iscrizione all’Enasarco e il versamento dei contributi nelle casse della fondazione per tutti quei lavoratori che operano sul territorio italiano, o che lavorano per aziende, e vengono assunti per il loro servizio commerciale.
Una volta conclusa l’operazione di iscrizione bisogna essere coscienti dei tipi di prestazione offerti dall’Ente:
- Pensione di vecchiaia;
- Rendita integrativa Enasarco.
Pensione di vecchiaia
Differente dal pensionamento generalmente conosciuto, le norme previste sono leggermente differenti.
Viene infatti richiesta la maturazione di 20 anni di contributi e 65 anni di età per gli uomini, mentre le donne possono richiederla a 63 anni di età.
Altri casi di pensione di vecchiaia vengono inclusi, chiamati quota 92 o 86.
In breve bisogna sommare l’età anagrafica e gli anni di contributi versati, dove per gli uomini la somma deve essere 92 mentre per le donne 86.
Rendita integrativa enasarco
In passato, qualora non si fosse raggiunto nessuno dei questi requisiti sopra elencati, i pagamenti effettuati durante gli anni erano da considerarsi nulli.
La rendita integrativa Enasarco, invece, è una new entry del 2021 e riguarda tutti coloro che non sono riusciti a maturare i 20 anni di contributi, quindi non potrebbero avere accesso alla pensione di vecchiaia.
Per poter riuscire ad ottenere la rendita bisogna aver un trascorso di almeno 5 anni contributivi ed avere 67 anni di età.
Per quanto riguarda l’importo da ricevere, il calcolo va in base a quanto si è versato meno gli anni che servono al raggiungimento della quota 92.
La riduzione prevede una differenza del 2% per ogni anno mancante.
Contributi enasarco, come calcolarli
Prima di iniziare la spiegazione, vogliamo farvi presente che sul sito ufficiale enasarco.it è possibile trovare un simulatore di calcolo per farvi un’idea della possibile quota da versare.
Il conteggio delle somme per i versamenti dei contributi Enasarco vanno ad includere tutte le spese ottenute in relazione al rapporto di agenzia e rappresentanza.
Tra i suddetti costi troviamo:
- provvigioni;
- rimborsi spese;
- premi produzione;
- indennità di mancato preavviso.
In ogni caso non dovrà essere l’agente o il rappresentante ad effettuare il calcolo, sarà infatti il mandante a farsi carico delle spese e ad effettuare il versamento.
Per quanto riguarda la determinazione della somma da versare al Fondo Enasarco, bisogna tenere in considerazione tre elementi:
- L’aliquota contributiva
- Il massimale
- Il minimale
Il massimale e il minimale fanno riferimento al contributo annuale massimo e minimo che i rappresentanti sono obbligati a versare.
L’aliquota, invece, deve essere pagata in parti uguali sia dal mandate sia dal mandatario, per un totale di 15.55%, ovvero il 7.775% ciascuno.
si riferiscono rispettivamente al contributo annuo massimo e minimo che gli agenti di commercio sono tenuti a versare.
L’aliquota di 15,55% deve essere pagata in parti uguali da mandante e mandatario nella misura di 7,775% ciascuno.
Da tenere a mente è che l’applicazione dell’aliquota contributiva dei limiti minimi di contributi e dei massimi di reddito a cui può essere applicata.
Contributo minimale annuo
Si tratta di un contributo che viene rivalutato periodicamente in base all‘indice generale Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati, conosciuto con la sigla FOI.
I pagamenti avvengono in modo trimestrali e completamente a carico dell’agenzia mandante, tenendo conto di questi principi fondamentali:
- produttività: solo se il rapporto ha prodotto provvigioni durante l’anno solare, anche in poche quantità.
- frazionabilità: se dovesse presentarsi un inzio o una cessazione del rapporto di agenzia durante l’arco dell’anno.
Differenti costi si vedono se si tratta di mandati plurimandatari o monomandatari, dove la prima prevede una quota massima di 431€ mentre la seconda 861€.
Contributo massimale annuo
A differenza del collega sopra elencato, il massimale non è possibile suddividerlo in pagamenti trimestrali, infatti una volta raggiunto il tetto massimo previsto, non è più possibile effettuare versamenti previdenziali a favore dell’agente.
Qualora si trattasse di una società, e non del singolo, i versamenti sia minimali sia massimali, vanno effettuati alla società e non ai singoli, quindi il contributo va suddiviso fra i soci in funzione delle loro quote di partecipazione.
Aliquota
Allo stato attuale, come possiamo vedere sul sito ufficiale dell’Enasarco, le variazioni delle aliquote contributive sono fisse al 2020, quindi secondo il regolamento del 2013, sono al 17%, di cui 3% di solidarietà.
Enasarco firr, cosa è
Per terminare questo articolo vogliamo parlarvi del Firr, ovvero del Fondo Indennità di Risoluzione Rapporto, ovvero il TFR degli rappresentanti e agenti di commercio.
Per calcolarlo vengono sommati tutti gli importi che i commettinti mettono da parte attraverso l’Enasarco a favore dei loro agenti o rappresentanti.
In questo modo viene costituito un fondo che verrà corrisposto nel momento in cui il contratto fra agenzia e agente termina.
Per poter richiedere la liquidazione bisogna accedere direttamente al sito dell’Ente e fare la domanda tramite la ditta.
Fonte: fiscomania.com
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