ALTI E BASSI - Il settore automobilistico è certamente uno di quelli che ha sofferto maggiormente a causa delle restrizioni introdotte nel 2020 per arginare la pandemia. Non solo per le limitazioni agli spostamenti che tutti gli italiani sono stati chiamati a dover rispettare, ma anche perché la chiusura di molte attività ha inevitabilmente contribuito a ridurre il potere d’acquisto di molte famiglie. Chi aveva pensato di sostituire la propria vettura ha spesso rimandato l’acquisto in attesa di tempi migliori. La situazione si è attenuata nei mesi tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 grazie agli incentivi che sono stati introdotti a più riprese da parte del governo, che ha ascoltato il grido di aiuto lanciato da molti addetti ai lavori. Chi si aspettava una nuova tornata di aiuti è però destinato a restare deluso.
NIENTE INCENTIVI PER L’AUTO - È iniziato il conto alla rovescia per l’approvazione della Legge di Bilancio 2022, che passerà a breve in Senato. La procedura dovrà obbligatoriamente essere portata a termine entro il 31 dicembre, data che è ormai prossima e che esclude quindi la possibilità di ogni tipo di modifica. Questo non prevede però buone notizie per case automobilistiche e addetti ai lavori del settore: nel testo, infatti, non sono previsti incentivi per l’acquisto di vetture, sia nuove sia usate.
LE PROTESTE - La decisione ha provocato non poche proteste, soprattutto da parte di Anfia, associazione nazionale filiera industria automobilistica. Secondo una stima, senza agevolazioni si registrerà un calo di immatricolazioni pari a 161.000 auto nell’arco dei dodici mesi. Numeri decisamente allarmanti per molte aziende, che si trovano alle prese con fatturati che non appaiono certamente positivi. Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, non ha usato mezze parole nel commentare il provvedimento: “L’assenza del bonus è emblematica del disinteresse che il nostro Governo mostra per la transizione ecologica nel settore automotive. La beffa è che il Governo adottò incentivi per le auto elettriche quando in Italia non se ne producevano, mentre oggi che le produciamo li lasciano decadere. Sembra quasi che si lavori contro gli interessi nazionali”.
UN PROVVEDIMENTO SUCCESSIVO? - L’unica speranza è che l’esecutivo guidato da Mario Draghi possa fare almeno un parziale dietrofront nei primi mesi del 2022 e introdurre una nuova tornata di aiuti. Solo questo permetterebbe inoltre di favorire il processo di transizione ecologica caldeggiato anche dalle case automobilistiche.
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